sabato 29 dicembre 2012

Il primo Natale lontano da casa


Passare il periodo natalizio lontano da casa è stato un evento strano, un po’ vuoto e al tempo stesso nostalgico. Il Natale mi piace tantissimo da sempre e l’atmosfera di gioia e calore che va a crearsi in famiglia è una cosa a cui è stato molto difficile rinunciare! Per di più, trovandomi in un paese in cui il Natale è semplicemente un pretesto per “abbellire” (in molti casi abbruttire con grosse facce di Babbo Natale sempre uguali) le vetrine e poco più, i giorni di festa sono passati un po’ in sordina… a parte qualche mela della pace ricevuta dalle colleghe in segno d’amicizia. Già, perchè qui a Natale un piccolo segno se lo concedono e si regalano delle belle confezioni contenenti una grossa mela rossa! Gigi e io ne abbiamo totalizzate sette in totale e ci hanno fatto compagnia negli spuntini fuori pasto. Sentire i miei su Skype e scambiarsi gli auguri è stato un po’ strano come dicevo prima, perchè guardandomi intorno pensavo: ma dov’è il Natale qui??? Lo ammetto: il 25 dicembre, visto che avevo del tempo libero, sono anche stata in banca a mettere via i risparmi… che robaccia! Sono sicura che l’anno prossimo vorrò godermi ogni singolo secondo di questo periodo, fino in fondo.
Tra l’altro penso lo sappiate tutti che in Cina il Capodanno non si festeggia il 31 dicembre; quello cinese segue infatti il calendario lunare e cadrà i primi di febbraio. Pare si prospettino grandi festeggiamenti e spero davvero di cogliere un po’ di svago e pazzia per le strade di Liangxiang! In ogni caso vi auguro un buonissimo anno nuovo! ^.^


domenica 23 dicembre 2012

Diario di una domenica pigra e gelida (parte 2)

Torniamo alle belle cose che ci ha riservato questa giornata. Stasera, sulla via di casa dopo un pranzo veloce da KFC (lo ammetto! Che cosa orrenda! Ma con questo freddo tutti i nostri amici in mezzo alla via si erano dileguati) siamo passati davanti a un negozio di tè vicinissimo alla fermata del nostro autobus. Non ci avevo mai prestato grande attenzione, ma probabilmente col favore del buio la vetrina mi è balzata subito agli occhi e mi sono fermata ad osservare piena di ammirazione tutta la serie di teiere e oggettini esposti fatti con la terra di Yixing. E mi sono innamorata di una cosa in particolare: un piccolo maialino di terra Yixing blu che doveva assolutamente essere mio! Così abbiamo varcato la soglia e la proprietaria ci ha lasciato girare per il negozio senza troppo pressing, anche se qualche domanda alla fine è scattata e tra una cosa e l’altra mi sono ritrovata a farle tante domande sui tè cinesi e sulle varietà di Pu’er esposti. Infine ci ha fatti sedere, offrendoci la varietà di Pu’er di cui stavamo parlando ed era una bellezza vederla destreggiarsi con acqua calda, tè e teiere. I negozi italiani di tè se la sognano questa atmosfera, qui sembra tutto molto più spontaneo e normale, e la parola d’ordine è l’accoglienza… in effetti la signora era davvero gentile e disponibile a parlarmi in modo un po’ più semplice per assicurarsi che capissi tutto. In Italia mi era già successo di assaggiare un Pu’er ma in tutta sincerità non mi era piaciuto e questa sera ho capito il perchè. La preparazione di questo tè richiede due lavaggi delle foglie, l’infusione deve durare 5 secondi e si può ripetere fino a 10 volte! E ovvio che sbagliando i tempi il risultato cambi notevolmente. Fatto sta che mi è piaciuto parecchio e ho finito per comprarmene cinque mono porzioni, insieme al maialino di Yixing chiaramente! Che poi durante la preparazione del tè non se n’è stato in disparte, anzi, notavo che ad ogni lavaggio delle foglie del Pu’er l’acqua gli veniva versata sopra e tra me e me pensavo “perchè?”. Ed ecco spiegato l’arcano: quel maialino è un 茶宠 [cha chong, letteralmente animaletto del tè]. E’ un porta fortuna e ad ogni ogni preparazione del tè l’acqua ci viene versata sopra per rendere la sua superificie ancora più bella. Questa storia mi è piaciuta tantissimo! Non ho foto da mostrarvi perchè tè e maialino sono già finiti impacchettati sotto il nostro mini alberello di Natale… ma rimedierò presto :)

Diario di una domenica pigra e gelida (parte 1)


Penso che oggi sia stato il giorno più freddo dell’anno, la a massima era a -8 mentre la minima a -18! Abbiamo dovuto proprio rompere la pigrizia per prepararci e uscire di casa… anche perchè, diciamoci la verità, la mattinata non è iniziata proprio così bene avendo a disposizione per colazione solo un po’ di pane dolce e due bicchieri di succo al mango! Nonostante le resistenze iniziali sì è però poi rivelata una domenica parecchio interessante, a partire dal pranzo. 
Oggi abbiamo deciso di tornare al ristorante dello Yunnan in cui eravamo stati tempo fa con le colleghe e appena siamo entrati ho notato subito che la proprietaria stava sorridendo, probabilmente perchè di occidentali di lì non ne passano tutti i giorni. Con il menù però questa volta me la sono cavata abbastanza bene e sia Gigi che io abbiamo ordinato il piatto forte della regione: i Guoqiaomixian. In cosa consiste questa pietanza? Prima di tutto dal menù si sceglie la variante che si preferisce [il prezzo aumenta in base al numero e al tipo di ingredienti], dopodichè viene servita una grossa ciotola a testa piena di brodo di pollo e una serie di ciotoline contenenti tutti gli ingredienti da aggiungere al brodo da quello più crudo a quello già cotto. La cosa divertente è che questa operazione la si fa da soli ed è molto bello vedere come la ciotola si riempie e inizia a profumare di tutti gli ingredienti! Noi abbiamo aggiunto due uova di quaglia, delle fettine di carne e di pesce, cipollotto, coriandolo, peperoncino in salamoia, alghe, aglio bollito, altre verdurine in salamoia, aceto e olio piccante. I mixian [noodles di riso tipici dello Yunnan] sono gli ultimi ad essere aggiunti e a questo punto i Guoqiamixian sono pronti per essere gustati! Davvero notevoli e gustosi… secondo me una delle scelte migliori per affrontare il freddo invernale. 
Dopo pranzo ci siamo fatti una camminatina con quell’aria gelida che penetrava sotto i vestiti, per poi fermarci a fare merenda alla bakery Xiaolidu. Diciamo che lo scopo principale era trovarci il panettone [ah-ah!] visto che domani è la vigilia e non volevo rimanere sfornita di dolce natalizio! Due settimane fa avevo già testato se tale panettone fosse commestibile oppure no, e a parte la scarsità di zucchero [condivisa da tutti gli pseudo dolci occidentali prodotti dai cinesi] in fondo non era poi così male. Peccato che oggi non ci fosse più… ci riproverò domani sperando di non rimanere a bocca asciutta, altrimenti tutti i miei tentativi di ricreare un minimo di atmosfera natalizia in casa andranno completamente a rotoli :)


domenica 16 dicembre 2012

Arriva la neve! E arrivano le bacche di gelsomino glassate


Anche oggi mi sono svegliata con una spolverata di neve che scendeva dal cielo. Fa così freddo che l’opzione acqua e neve proprio non è contemplata! Oggi i fiocchetti scendevano fitti, fini e ghiacciati… e ci hanno messo poco a imbiancare di nuovo Liangxiang. Di solito tutti i weekend me ne vado con Gigi a Pechino, ma stamattina il tempo mi ha messo pigrizia e così siamo rimasti a casa a dedicarci agli addobbi natalizi, alla spesa e a un po’ di relax. Così, mentre compravo un paio di spiedini di bacche di biancospino caramellate alla solita bancarella fidata ho notato la comparsa di sacchettini di carta contraddistinti da etichette con sapori diversi (gusto classico, burro…), e ovviamente ho subito chiesto 这个是什么? (che cos’è?). Secondo voi ho capito? No! ^.^ Ma per 5 yuan ne ho comprato lo stesso un sacchettino buttandomi sul gusto classico, lo apro e… ancora bacche di gelsomino! Glassate con lo zucchero e bianche con la neve… bellissime e dolci!


mercoledì 12 dicembre 2012

martedì 4 dicembre 2012

I primi contatti umani


Ormai sono quasi tre mesi lontani da casa e la nostalgia della famiglia e degli amici ogni tanto si fa sentire. Costruirsi delle amicizie non sembra così facile. La lingua è un ostacolo molto grande… e per di più molte colleghe non sembrano interessate ad approfondire un rapporto oltre al lavoro. Però devo dire che nel giro di queste ultime settimane si è mosso qualcosa e sto finalmente riuscendo a coltivare qualche conoscenza. La cosa davvero strana è che il primo invito ricevuto non è arrivato da una collega, ma dalla mamma di una bambina che frequenta il kindergarten e che io e Gigi abbiamo incontrato casualmente per strada! Infatti, mentre ci stavamo incamminando verso casa con i sacchetti della spesa in mano abbiamo incontrato Flower (ogni bambino del kindergarten ha anche un nome inglese!). All’inizio eravamo indecisi se salutare o no, visto che di solito l’insegnante di inglese deve salutare come minimo diecimila volte per fare contenti i genitori, ma questa volta la mamma in questione è stata inaspettatamente gentile e ospitale, insistendo perchè andassimo da lei per una tazza di tè. 
E’ così che siamo finiti a casa di Xiaomei, accolti con un tè delizioso (il tai ping hou kui, un tè verde dalle foglie lunghissime e strette), un piatto di ravioli bolliti al momento per noi e tanta frutta fresca (longan e mangostani). A giudicare da quello che ci è stato offerto e dal tipo di casa (un bell’appartamento al 14° piano con parquet e finestrone panoramico) abbiamo subito capito che di sicuro Xiaomei era l’esempio lampante della nuova borghesia cinese, e anche nei suoi modi c’era di sicuro qualcosa di più raffinato rispetto alla chiassosa media di Liangxiang. Ad ogni modo è stato il primo giorno in tutto questo tempo in cui sono riuscita a comunicare dignitosamente in cinese (ovviamente con qualche difficoltà, ma almeno è stato d’incoraggiamento) e in cui mi sono divertita con qualcuno del posto! Dopo questa serata, ne sono arrivate inaspettatamente altre con delle colleghe che ci hanno invitati a cena fuori. Quando i cinesi si aprono sanno essere molto piacevoli e alla mano, e anche in queste occasioni siamo stati molto bene! In più, conoscendo le nostre difficoltà con le ordinazioni, le colleghe hanno scelto per noi e ci hanno fatto assaggiare svariati tipi di cucina, tra cui quella saporitissima dello Yunnan (ecco un paio di scatti!):

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