sabato 30 novembre 2013

Xiabu Xiabu piace a tutti


呷哺呷哺 Xiabu Xiabu è una catena di ristoranti dove si mangia l'hotpot, in cinese 火锅 huǒguō. Piace molto ai giovani perché è perfetto per una cena in compagnia e i prezzi sono piuttosto contenuti. Per questa cena per cinque ho speso 30 euro, e per essere in Cina non è nemmeno pochissimo, ma devo dire che abbiamo ordinato davvero di tutto e di più, per non dire troppo! Quando i cinesi escono a cena la parola d'ordine è abbondanza e riempire la tavola è la norma, anche se di conseguenza ci sarà una quantità di avanzi sproporzionata. Nonostante fossimo stati Gigi ed io a invitare le nostre colleghe, abbiamo fatto ordinare a loro e questa tavola è merito loro. Da notare che avrebbero voluto pagarci a tutti i costi la cena, ma dico io, una volta che siete voi le invitate fatevi viziare! 

Forse sapete già come funziona l'hotpot, ma ve lo riassumo in pochissime parole: in mezzo alla tavola c'è una pentola contente del brodo, uno più delicato e uno piccante; una volta che il brodo inizia a bollire è ora di tuffarci tutto ciò che avete sotto gli occhi (radice di loto, agnello, gamberi, manzo, pesce, tofu, cavolo cinese, carote, lattuga, alghe...); una volta cotti vanno intinti in una salsa a base di sesamo con l'aggiunta di coriandolo fresco o cipollotto e gustati così. Nell'hotpot la carne viene sempre servita a fettine arrotolate, ma devo ammettere che la qualità della carne di Xiabu Xiabu non è proprio eccelsa e ne preferisco di gran lunga gli enormi vassoi di verdure. A fine pasto è poi il momento dei noodles che vengono buttati nel brodo ormai aromatizzato dalla cottura di tutti gli ingredienti e sicuramente occuperanno l'ultimo spazietto libero del vostro stomaco. Ora sì che si può pronunciare la fatidica frase "吃饱了" (sono pieno!) e lasciare la tavola tutti insieme.




venerdì 29 novembre 2013

Wagashi and Waka: dolci e poesia giapponese






Qualche giorno fa ho scoperto questo piccolo e-book di Momoyo Nishimura dedicato ai wagashi e allo waka, la forma poetica giapponese in 31 sillabe (in versi 5-7-5-7-7) diffusissima durante il periodo Heian (794-1185). L'autore ha compilato una raccolta di wagashi divisi per stagioni e ha accostato a ognuno una poesia legata al suo nome, attinta da due grandi antologie di poesia stese tra l'ottavo e il tredicesimo secolo: il Kokin e lo Shin-kokin wakashu

Dato che sono un'amante sia dello waka che dei wagashi è stata una scoperta piacevolissima. 
Quanto vorrei poter accompagnare la lettura con l'assaggio di un vero wagashi! 
Vi lascio con un estratto del capitolo invernale e una poesia.

Wagashi and Waka lo trovate su Amazon per soli 3 euro e i proventi delle vendite verranno donati alle vittime del terremoto in Giappone.


domenica 24 novembre 2013

Funghi, foglie secche e cataste di cavolo cinese


I giardinetti lungo la via ciottolata che porta alle varie unità dei condomini del mio quartiere si sono completamente ricoperti di foglie secche, mentre hanno fatto la loro comparsa cataste di cavolo cinese lasciate all'aperto in modo che, protagonista della cucina cinese invernale, si possa conservare il più a lungo possibile. Ormai si vedono cavoli accatastati un po' dappertutto, nei sottoscala, appoggiati alle ringhiere, sulle griglie dei balconi o semplicemente abbandonati sui letti di foglie secche. Lungo i davanzali delle finestre invece sono comparsi, in fila come dei soldatini, tantissimi cachi mela che con il loro bell'arancione contrastano sul grigio dei palazzi. Oggi c'è un atmosfera così immobile e pigra è impossibile non sentire l'arrivo dell'inverno... la notte scorsa avevano previsto una spolverata di neve ma per il mio disappunto non è arrivato nulla.

Ma non corriamo troppo in fretta, dopotutto è ancora autunno! A scuola in questi giorni è stato organizzato un piccolo concorso e sia i bambini che le maestre devono portare una piccola "opera" realizzata a casa con materiali e tema a piacere. Cercando ispirazione in giro per la rete ho trovato un blog dalla Russia davvero carino, dedicato a giocattoli per bambini tutti realizzati con il cartone. Il blog si chiama Play and Grow e ci ho trovato questo cestino di funghi che ha subito attirato la mia attenzione... difatti volevo assolutamente preparare qualcosa a tema autunnale! La mia versione come vi pare? :)




sabato 23 novembre 2013

Gli acquisti "Japan inspired" per un inverno caldo

Con l'arrivo dell'autunno e l'inverno già alle porte, il clima pechinese si è fatto freddo e secco per puntare prestissimo a temperature sotto lo zero. Vien da sè che l'abitudine cinese di bere acqua calda sia tornata a farmi compagnia durante le lunghe giornate di lavoro. Oltretutto non passa giorno che non mi senta dire "喝多水" hē duō shuǐ! [bevi più acqua... probabilmente la frase invernale più ricorrente!], soprattutto ora che, con tosse e raffreddore, sono diventata il bersaglio di consigli su consigli in materia :) 

Da qualche settimana ho accantonato la classica 水杯 shuǐbēi di plastica in favore di un bel thermos con cui portarmi a scuola del tè verde o del tè d'orzo super bollenti, e per questo acquisto Taobao si è rivelato di nuovo una risorsa comodissima e preziosa.

 Sfogliando pagine di thermos dell'omonima Thermos ho trovato questa stupenda serie disegnata dalla giapponese Junko Suzuki. Ho scelto la bottiglia da 350 ml con un delicato design floreale su sfondo bianco, per 12 ore di tè caldo assicurato:



Tutuanna è invece uno dei miei brand preferiti quando si parla di calze e pigiamini dai toni soffici e un tocco sweet. Per tenere al caldo i piedi la notte e le mani di giorno, ecco due scelte pastellose e morbide:




 Anche se non si tratta di calore vero e proprio, gli incensi di Nippon Kodo avvolgono in un abbraccio aromatico, sono naturali e soprattutto non fanno fumo. Con lo smog di Pechino spesso alle stelle (sopra i 300) è impensabile aprire le finestre per cambiare l'aria quando non soffia il vento, così un bastoncino d'incenso Nippon Kodo, nella sua semplicità, riesce a rinfrescare l'aria e rendere l'ambiente più vivibile. Provare per credere!



martedì 12 novembre 2013

11/11: 24 ore di shopping da 35 miliardi di yuan


L'11 novembre in Cina si festeggia la festa dei singles, anche nota come 双11 (shuāng shíyī) o Doppio 11. La particolarità di questa giornata è, oltre all'organizzazione di parecchi eventi per trovare l'anima gemella, una maratona di 24 ore dedicata allo shopping più estremo su Tmall (che vi avevo presentato qui), i cui negozi già da qualche anno mettono parecchi prodotti in saldo al 50% con spedizioni gratuite. I saldi sono partiti a mezzanotte con lo scadere di un countdown a caratteri cubitali e nonostante mi fossi già preparata in anticipo un carrello pieno di cosette di Uniqlo e nonostante avessi cliccato prontamente sul pagamento, sono finita in coda e il 70% delle cose che avevo scelto alle 00.03 erano già esaurite!! Non mi è mai successo di assistere a una cosa del genere... dovevo rimettere incessantemente nuovi oggetti nel carrello e mettermi in coda cercando di accedere al pagamento prima che tutto fosse sold out. Grazie alle spedizioni gratuite ho finito per fare tre micro ordini diversi nel giro di dieci minuti muovendomi per Tmall con un fare selvaggio :) Stavo proprio leggendo poco fa sul China Daily che quest'anno il totale delle vendite dell'11/11 è stato di 35 miliardi di yuan nonché più di 4 miliardi di euro (un aumento dell'83% rispetto all'anno scorso)... una somma astronomica che fa davvero pensare all'enorme capacità d'acquisto dei cinesi e alle nuove abitudini di spesa.

Tanto per dire... prima di andare a letto, a mezzanotte e mezza, ho dato un'occhiata dalla mia finestra e ho contato almeno una trentina di finestre accese. In un posto dove alle dieci e mezza è già quasi tutto buio è facile indovinare cosa facessero ancora in piedi. ^.^


domenica 3 novembre 2013

Tè di Luohanguo o frutto degli Arhat


C'è un frutto coltivato ai piedi delle colline verdi e umide di Guilin, nel Guangxi Zhuang, regione autonoma nel sud della Cina, che è ben trecento volte più dolce dello zucchero e ha un bassissimo contenuto calorico. Il suo nome è Luohanguo [罗汉果 luóhànguǒ] o frutto degli Arhat, si conserva essiccato ed è conosciuto in tutta la Cina per il suo impiego nella medicina tradizionale come regolatore della temperatura corporea, anti-infiammatorio e toccasana per la tosse. Il suo nome ha origine durante la dinastia Tang (610-907), quando Guilin era uno dei maggiori luoghi di ritiro buddisti e un gruppo di monaci che facevano uso di questo frutto raggiunsero l'illuminazione. Il frutto venne così chiamato frutto degli Arhat, ovvero degli illuminati. 

Qualche tempo fa ho scoperto la ricetta per preparare un tè a base di Luohanguo perfetto per l'autunno e i primi acciacchi di stagione, arricchito da altri frutti cari alla medicina cinese come la giuggiola, i boccioli di rosa essiccati e la bacca di goji che è il più potente antiossidante in natura. 


***
Ingredienti (tutti essiccati):

1 luohanguo
6 giuggiole
6 boccioli di rosa
10-15 bacche di Goji
1 litro d'acqua

Portate ad ebollizione un litro d'acqua. Aggiungete le giuggiole, i boccioli di rosa, le bacche di Goji e la polpa di luohanguo estratta dopo averne rotto il guscio. Lasciate bollire per cinque minuti, filtrate e il tè è pronto per essere servito.



Ho accompagnato il tè di luohanguo con bacche di biancospino glassate.

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