Ci sono dei dolci che, grazie al passato coloniale dei loro paesi d'origine, si sono imposti in nuove terre fino a diventare parte integrante della loro cultura culinaria. Quant'è familiare per un giapponese una fetta di kasutera o un sacchetto di zuccherini konpeito? E per un cinese quanto lo è una dàntà? Il punto in comune di questi tre dolci è la loro provenienza, il Portogallo, e non è certo un caso. Vorrei scrivere un piccolo riepilogo storico per ognuno così da avere una visione d'insieme, e dedicarmi poi alle dàntà che sono il mio sfizietto preferito quando sono fuori casa.
I Konpeito, (per qualche foto vi rimando qui) quegli zuccherini porosi e dai colori pastello, arrivarono in Giappone intorno al quindicesimo e sedicesimo secolo grazie a mercanti europei. La parola konpeito deriva dal portoghese confeito (come confetto) e nel 1569 un missionario portoghese ne regalò una bottiglia ad Oda Nobunaba, il primo dei tre grandi riunificatori del Giappone, per avere il permesso di diffondere il Cristianesimo. E’ curioso il fatto che prima dell’arrivo dei konpeito in Giappone la raffinazione dello zucchero non esistesse.
Anche il Kasutera (o Castella) arrivò in Giappone intorno al sedicesimo secolo sempre grazie ai mercanti portoghesi. Il suo nome deriva da Pão de Castela, letteralmente pane di Castiglia... e cosa ci fa venire in mente se non il nostro Pan di Spagna? In fondo stiamo parlando della stessa splendida creazione da cui tutto ebbe origine. I marinai giapponesi ritennero che il Kasutera fosse particolarmente adatto alle loro esigenze visto che si poteva conservare a lungo e poteva rimanere a bordo delle navi per parecchi mesi.
Le Dàntà 蛋挞, o egg tart, arrivarono in Cina grazie alla colonia portoghese di Macao, esistita dal 1557 al 1999, prima e ultima colonia europea in Cina. La dàntà deriva dalla portoghese Pastel de Nata e si tratta di una deliziosa pasta sfoglia farcita di una specie di crema inglese decisamente ricca di uova e poi infornata. In Cina si trovano un po' dappertutto, sia nelle bakery più all'occidentale, che nei baracchini lungo le vie... una combo di prezzo tipica è 3 danta a 10 yuan (circa 1,20€) anche se singolarmente il prezzo di solito si aggira sui 4 yuan. Io le adoro perchè sono corpose, non esageratamente dolci, hanno un guscio croccante e vengono servite calde. Se vogliamo, si gustano in un sol boccone! Dimenticavo... spesso si trovano anche con una goccia di marmellata ai frutti rossi.
I Konpeito, (per qualche foto vi rimando qui) quegli zuccherini porosi e dai colori pastello, arrivarono in Giappone intorno al quindicesimo e sedicesimo secolo grazie a mercanti europei. La parola konpeito deriva dal portoghese confeito (come confetto) e nel 1569 un missionario portoghese ne regalò una bottiglia ad Oda Nobunaba, il primo dei tre grandi riunificatori del Giappone, per avere il permesso di diffondere il Cristianesimo. E’ curioso il fatto che prima dell’arrivo dei konpeito in Giappone la raffinazione dello zucchero non esistesse.
Anche il Kasutera (o Castella) arrivò in Giappone intorno al sedicesimo secolo sempre grazie ai mercanti portoghesi. Il suo nome deriva da Pão de Castela, letteralmente pane di Castiglia... e cosa ci fa venire in mente se non il nostro Pan di Spagna? In fondo stiamo parlando della stessa splendida creazione da cui tutto ebbe origine. I marinai giapponesi ritennero che il Kasutera fosse particolarmente adatto alle loro esigenze visto che si poteva conservare a lungo e poteva rimanere a bordo delle navi per parecchi mesi.
Le Dàntà 蛋挞, o egg tart, arrivarono in Cina grazie alla colonia portoghese di Macao, esistita dal 1557 al 1999, prima e ultima colonia europea in Cina. La dàntà deriva dalla portoghese Pastel de Nata e si tratta di una deliziosa pasta sfoglia farcita di una specie di crema inglese decisamente ricca di uova e poi infornata. In Cina si trovano un po' dappertutto, sia nelle bakery più all'occidentale, che nei baracchini lungo le vie... una combo di prezzo tipica è 3 danta a 10 yuan (circa 1,20€) anche se singolarmente il prezzo di solito si aggira sui 4 yuan. Io le adoro perchè sono corpose, non esageratamente dolci, hanno un guscio croccante e vengono servite calde. Se vogliamo, si gustano in un sol boccone! Dimenticavo... spesso si trovano anche con una goccia di marmellata ai frutti rossi.
La storia dei Konpeito me l'ha raccontata anche la mia corrispondente giapponese.. rimasi interdetta nello scoprire che erano di origine Portoghese anche se il Giappone ne ha fatto una sua personale versione! xD
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