venerdì 25 febbraio 2011

Kantan! Tanoshii! Okashi navi: tanti dolcetti giapponesi sulla Ds!




Questo ricettario per la Nintendo Ds è meraviglioso! Dedicato interamente ai dolci, spiega la preparazione di ogni ricetta in modo semplice e con tante tante fotografie da leccarsi i baffi. Non c'è nemmeno bisogno di toccare i tasti mentre si cucina, visto che accetta comandi vocali, comodo vero? Nel menù ci sono dolci per tutti i gusti divisi in categorie: dolci al cucchiaio, torte, biscotti, gelati, dolci giapponesi... A proposito di questi, che poi sono quelli che mi interessano di più, ecco una listina delle ricette da provare:

Ichigo Daifuku, Anzu Daifuku, Mitarashi Dango, Goma Dango, Kabocha no Dango, Sakuramochi e Kimi Manju.

Lunedì ho intenzione di preparare qualcosina... Devo ancora scegliere ma di sicuro sarà molto gustoso! Qualche giorno d'attesa e posterò il tutto.

Ops dimenticavo solo una cosa! Il ricettario è tutto in giapponese ^^ Ganbatte! (Dateci dentro!)



mercoledì 23 febbraio 2011

Vademecum per un giro in bici a Kyoto



Il modo più affascinante e dinamico per muoversi a Kyoto è la bici. Io adoravo salire in sella a qualsiasi ora del giorno (e qualche volta della notte), sfrecciare sui larghi marciapiedi e districarmi fra gli stretti vicoletti affollati di vasi di fiori, pali e incroci. La bici mi faceva sentire indipendente e libera di percorrere chilometri e chilometri di bellezza da osservare. Che nostalgia!

Come tutti ben sanno però il Giappone è il paese delle regole, ce ne sono tantissime, una per ogni aspetto della vita, e la bici non è esente! Quindi se avete intenzione di visitare Kyoto in sella, tenete ben presente che:

- in Giappone si tiene la sinistra, quindi siate svegli quando incontrate qualcuno che arriva dalla direzione opposta (mi è capitato più di una volta di zigzagare a destra e a manca per un po', lottando tra concezione italiana/giapponese della corsia!)

- mai in due su una bici. In Giappone non si può. Quindi non pensateci nemmeno a scarrozzare qualcuno sul portapacchi.

- quando piove l'ombrello lasciatelo a casa e rassegnatevi ad avere dei capelli ingrifati per il resto della giornata. Togliere una mano dal manubrio per reggere l'ombrello equivale a un aumento del rischio di incidenti stradali, ma se proprio non potete farne a meno esiste un bizzarro reggi-ombrello da agganciare alla bici. Sinceramente però non capisco tutta l'utilità di questa regola visto che mi sembra più pericoloso girare con un ombrello rischiando di scontrarsi con qualcuno, che guidare con una mano sola. Mah!

Seguendo queste piccole accortezze eviterete qualsiasi contatto con gli omini della polizia giapponese.




Ecco a destra la mia bici. Mentre l'altra era di Stefania, mia adorata compagna di viaggio :)

Sono sicura che avete notato l'assenza di lucchetti sui pali. Una cosa che mi ha fatto sentire davvero bene in Giappone è il senso di sicurezza, il sapere che se si appoggia un attimo la bici per entrare in un negozio, una volta usciti la si ritroverà ancora lì, immacolata... sempre che non abbiate parcheggiato in un divieto di sosta!

lunedì 21 febbraio 2011

Etsymania #1 Priscilla Dawn


Non è necessario passeggiare per le strade di Harajuku per potersi vestire un po' dolly!
Finalmente ho ricevuto questo stupendo "Key lime pie dress" disegnato da Priscilla Dawn, e non vedo l'ora che arrivi la primavera per poterlo indossare e rompere con la monotonia milanese made by H&M (tanto per citarne una).

Priscilla Dawn è di Chicago, ha solo 23 anni e già crea degli abiti meravigliosi. Si definisce una "fashion designer aspiring to bring back the doll in you", e devo dire che ci riesce proprio bene! Una volta indossati i suoi abiti viene subito voglia di organizzare un tea party con le amiche, e di rimboccarsi le maniche per preparare dei dolcissimi cupcake ricoperti di sprinkles arcobaleno.

Il suo negozio online è su etsy e la collezione primaverile sta per arrivare! Io incomincio già a mettere da parte qualche soldino...









martedì 15 febbraio 2011

Lampone e cioccolato bianco per un wagashi... all'occidentale!


Già da qualche tempo avevo in mente di preparare questi "wagashi all'occidentale" rubati alla Cucina Etnica di Laura Ravaioli, ma oggi girando nel banco frutta dell'Esselunga mi è scattata la scintilla davanti ai cestini di lamponi - sì lo so che sono fuori stagione:) - e... voilà! Mi è venuta subito voglia di mettermi al lavoro.

Vi chiederete perchè si chiamano wagashi sebbene non ci sia ombra di farina di riso o di anko tra gli ingredienti. Credo che il motivo stia proprio nelle dimensioni di questi piccoli pasticcini, e in fondo anche un poco nella forma che ricorda i fiorellini di ume.

Ingredienti:

Cioccolato plastico bianco
Crema pasticcera
Lamponi freschi

La ricetta è semplicissima. Basta stendere il cioccolato plastico fino ad ottenere una sfoglia rettangolare molto sottile - io ho fatto un po' di fatica con il mattarello, ma se avete a disposizione una macchina per la pasta il gioco è fatto - e poi tagliarla in quadratini 5x5. Con la sac à poche mettete al centro di ogni quadratino un fiocchetto di crema pasticcera e adagiateci sopra un lampone intero. Dopodiché richiudete il rettangolo a fiore, piegando verso il centro tutti e quattro gli angoli. Il risultato? Un dolce fiorellino bianco dal cuore rosso.

lunedì 14 febbraio 2011

Se un giorno a Milano hai voglia di tè.

Oggi Milano è incredibilmente uggiosa. Una nebbiolina grigio-bianca si sta mangiando tutti i palazzi da stamattina presto. Così con la voglia di uscire pari a zero mi sono dedicata a uno dei quei lavoretti lunghi e insidiosi che dovevo fare già da taaantissime settimane: sgusciare e tostare le noccioline della raccolta 2010. Ed ecco fatto, il barattolino si è riempito di profumatissime ed oleose nocciole che mi ricordano il giardino di casa, e pure l'universo dei tè Oolong cinesi che spesso hanno dei meravigliosi retrogusto di castagna e nocciola!

Ecco dove rifornirsi di questi deliziosi tè a Milano:

- La Teiera Eclettica : proprietaria gentile e alla mano, tantissimi tipi di tè (tra cui Mariage Frères) da annusare! Fra tutti è il posto che prediligo.

- L'Arte del Ricevere : clima più sofisticato ma piuttosto snob purtroppo. Superata la titubanza iniziale però qualche acquisto "d'eccezione" si può fare :)

- L'Essenza del Thè : il più piccolo, il più piatto, il più centrale. Si becca la terza posizione in classifica.

***

Un appuntino per l'acquisto di tè giapponesi.


Se state passeggiando per le strade di Kyoto dovete assolutamente fermarmi da Ippodo. E' una bottega storica molto fornita soprattutto di matcha, che offre anche nelle versioni stagionali d'autunno e primavera. Io presi il Nodoka, matcha primaverile freschissimo e dolce.

Un'altra chicca che potete trovare solo da Ippodo è l'Uji Shimizu, una polvere di matcha e zucchero sapientemente miscelati che dà vita a un tè piuttosto dolce, buonissimo nel latte ma un po' meno in acqua se si è abituati al sapore più "severo" del matcha originale. Prima scherzavo sulla passeggiata a Kyoto... potete anche ordinare online ^^


lunedì 7 febbraio 2011

Konpeito, kuzuyu e altre magie di zucchero



Ieri frugando in camera ho scovato un vasetto di vetro con dentro dei Konpeito, probabilmente l'unica cosa commestibile che mi è rimasta dal viaggio in Giappone della scorsa primavera!

Mi ricordo di averle comprate in un negozio a Kyoto, in Shijo-dori... ogni volta che ci passavo davanti a piedi con bici al seguito ero ammaliata dalla vetrina ordinata e da tutti quei colori pastello.

Solo prima di partire mi sono decisa ad entrare a comprare una bella scatolina di zuccherini (tra cui le famose Konpeito e qualche caramellina tonda) e un paio di sacchettini di Kuzuyu, una zuppa dolce invernale, al sapore di sakura e matcha.

Al momento dell'acquisto ancora non sapevo quale consistenza avesse il kuzuyu. Sul banco, accanto ai sacchettini satinati c'era una tazza piena di kuzuyu coperta dal classico strato di gelatina cara ai giapponesi, quindi trattandosi di un liquido c'era poco da capire: a me sembrava una specie di tè aromatizzato con tanti zuccherini dentro! Invece al momento dell'assaggio, e anche durante la preparazione, mi sono subito accorta di quanto fosse denso, ricordandomi un po' l'effetto della colla di pesce.

In realtà a dare tutta quella collosità è la farina di Kuzu sciolta in acqua calda, poi abbellita da zuccherini sferici e sfoglie di riso a forma di coriandolo o cuoricino. Per gli occhi era una bellezza ma devo ammettere che non sono riuscita ad andare oltre ai due cucchiai... era decisamente troppo dolce.

Ecco il kuzuyu direttamente dal sito della pasticceria Brothers (trovata vagando su google images)


I Konpeito sono invece piccoli zuccherini di origine portoghese... il nome infatti deriva da confeito... confetto! e sono entrati a far parte della tradizione giapponese intorno alla metà del 1500. Esistono konpeito di sapori e colori diversi, le mie infatti sono bianche e rosa, leggermente aromatizzate ai fiori di ciliegio.

Se c'è una cosa che adoro di queste caramelline è la texture dello zucchero, il confetto infatti è ricoperto di piccole protuberanze ma rimane liscio e lucido. Potrà sembrare poco poetico ma quando le vedo mi viene subito in mente la forma di una mina!


Gli zuccherini tondi qui sotto sono invece piuttosto moribidi (non sono nè duri, nè gommosi, ma si sente lo zucchero che si sfarina sotto i denti), aromatizzati al matcha, yuzu e sakura. Deliziosi!


Qui le foto sono opera mia.

giovedì 3 febbraio 2011

Wagashi in Italia? Adesso si può!

Visto che Toraya in Giappone ha uno shop online mi chiedevo perchè Toraya Paris non avesse potuto averne uno... così ho scritto qui e ta-daa! Mi hanno inviato la lista dei wagashi ordinabili via e-mail direttamente da Parigi!

E' ovvio però che i Namagashi (ahimè i più belli!) non sono inclusi nella lista perchè si tratta della variante di wagashi più fresca, e spesso vanno mangiati entro il giorno stesso di produzione. Comunque ci si può rifare con Monaka (sfoglie di riso ripiene di anko), Yokan (gelatine di anko semplici o aromatizzate al matcha, al miele, allo zucchero di canna...) e Suiko (fanno parte della famiglia degli higashi, la pasticceria "secca", e sono composti principalmente da zucchero wasambonto).

Non vedo l'ora di ordinare ma visto che la spesa non è piccola devo aspettare il mio prossimo piccolo stipendio... Aaaah niente di meno che una ventina di giorni!


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