lunedì 27 maggio 2013

Mochi Sweets


Sabato scorso sono stata a Xidan, il quartiere di Pechino famoso per i suoi centri commerciali. In effetti era da parecchio tempo che non ci andavo, tre mesetti forse? Durante le rigidissime giornate invernali era diventato un passatempo andarci perché faceva davvero troppo freddo per visitare Pechino... allora spesso finivamo per scegliere il mio centro preferito: il Joy City (ho in cantiere una piccola guida sullo shopping a Pechino, lì ci troverete tutti i dettagli!) Mentre attraversavamo il sesto piano per raggiungere Honeymoon Dessert, ho notato subito la presenza di un piccolo shop total black dedicato ai mochi: Mochi Sweets, Japanese Luxury Sweets. Mi sono subito chiesta se si trattasse di una catena veramente giapponese o meno, soprattutto per via del "Japanese" nel nome, ma solo una volta tornata a casa avrei scoperto googlando che si trattava di una catena cinese nata a Shanghai. Ad ogni modo volevo assolutamente fare un assaggio! Sul banco erano disposti dei mochi da esposizione con tutte le varianti di gusto disponibili: sakura, mirtillo, pesca, tiramisù, cioccolato, taro, tè verde e molti altri ancora. C'era addirittura un tipo di mochi a forma di donut! Ogni pezzo costava sui 7-8 yuan (1 euro circa) e visto che l'idea era di far merenda da Honeymoon Dessert ne ho acquistati soltanto un paio: un mochi alla pesca per Gigi ed uno al sakura per me. Come mi aspettavo erano mochi-gelato con un ripieno a doppio strato, il primo un po' più solido e quello centrale più soffice e a base di panna. Tra i due mochi quelli al sakura è stato promosso a pieni voti, poiché c'erano davvero dei sakura conservati sotto sale e il sapore era delicato con una piacevole punta di sapidità. Quello alla pesca ci ha invece un po' delusi, perché non sapeva di pesca fresca ma prevaleva il retrogusto chimico del classico "preparato". Dare una valutazione finale quindi mi è un po' difficile, diciamo che non mi ha entusiasmato da impazzire ma sono sicura che vorrò tornarci per togliermi lo sfizio e testare gli altri gusti. 





Da Honeymoon Dessert invece abbiamo ordinato, oltre alla custard cream di mango che ci piace tantissimo, anche una zuppa fredda a base di mango, pomelo e sago: una vera delizia :)


domenica 26 maggio 2013

Giochiamo a badminton?



Chi l'avrebbe mai detto che avrei incominciato a praticare sport proprio qui in Cina? Lo ammetto, non sono mai stata una grande amante dello sport, in particolare quello di squadra, e provo una certa avversione per la pallavolo che già dai tempi delle superiori cercavo di evitare. Penso che il punto chiave sia stato lo spirito altamente competitivo di alcune persone incontrate e che fondamentalmente non mi appartiene. Questo non significa però che non ami il movimento... anzi! Mi piacciono le lunghe passeggiate e il trekking in montagna, ammirare paesaggi e sentirmi in armonia con la natura lontano dall'eccessiva presenza dell'essere umano. Per me la perfezione è come questo viaggio nelle Highlands. Venerdì scorso però una nostra collega, dopo averci portati a cena al barbecue coreano [che io adoro!] e aver sottoposto i nostri stomaci a una sessione intensiva di digestione, ci ha portati a giocare a badminton [alias volano] e ci siamo divertiti davvero tanto. Il badminton è, insieme al ping pong, uno degli sport preferiti dai cinesi e anche noi due ci siamo lasciati trasportare! Nel giro di mezzora eravamo scoppiatissimi e avevamo già attirato l'attenzione degli altri presenti che incuriositi ci osservavano nel nostro primo goffo allenamento... ma nonostante ciò abbiamo passato una gran bella serata, tanto che ci è venuta voglia di iniziare a giocare seriamente. Così oggi siamo andati  a scegliere le racchette e non ho resistito al gonnellino da volano bianco, che oltre tutto è comodissimo e mi fa sentire tanto carina ^^ Questa sera già la dinamica di gioco andava meglio... dopo un'oretta mi sentivo più sicura di me, e in definiva ci ho preso parecchio gusto! La nostra collega si era portata fidanzato e alcuni amici quindi ogni tanto ci alternavamo e nei momenti di riposo ho approfittato per scattare qualche scatto qua e là. Il prossimo appuntamento è domani sera e sapete una cosa? Mi sento davvero felice di aver trovato uno sport che fa per me, che prima di tutto mi diverte e che accompagnerà tante serate dei mesi a venire!

Eccomi all'opera ^^


giovedì 23 maggio 2013

Dolcetti asiatici al cucchiaio da Honeymoon Dessert


Avete mai sentito parlare di Honeymoon Dessert? E' una catena nata ad Hong Kong e propone solo dessert in stile orientale. Mi è capitato di vederne diversi punti a Pechino e mi sorprendo di come abbia avuto la voglia di sperimentarlo soltanto così tardi! Leggendo recensioni qua e là ho scoperto che il pezzo forte di questo posto sono i dolci a base di durian... e così, dopo aver minuziosamente spulciato il menù, ecco ordinato un pudding al durian e sago (un amido estratto dal midollo delle palme) e una custard cream al mango. Ad essere sincera la scelta era davvero immensa: tanti pudding, mochi, zuppe dolci... quasi tutto al cucchiaio e principalmente a base di latte di soia, mango, durian, riso, sago e latte vaccino nel caso della custard cream. Ma passiamo ai voti! La custard cream al mango era deliziosa, c'erano veri pezzi di frutta che affondavano in una crema fresca e delicata, e poi devo ammetterlo, col mango ho un rapporto speciale... mi fa impazzire e lo ritengo il "frutto perfetto"! Il pudding di durian e sago è stato invece il mio secondo assaggio del suddetto frutto (la prima volta l'avevo assaggiato qui), quindi sapevo già che sarei andata incontro a una sfida. Vi sembrerà incredibile, ma questa esperienza gustativa è stata comune sia a me che al mio ragazzo: chiudendo gli occhi il pudding si svelava alle nostre papille come un risotto allo zafferano! Mancava giusto il parmigiano hihi... scherzi a parte, l'allucinazione gustativa sarà sicuramente stata frutto del retrogusto un po' "cipolloso" del durian. In definitiva direi proprio che Honeymoon Dessert è la risposta perfetta (e una delle uniche) alla voglia incontenibile di dessert... visto che si tratta di una categoria praticamente assente nei menù cinesi!  ♥





venerdì 10 maggio 2013

Appunti da un matrimonio cinese!



La scorsa domenica ho preso parte per la prima volta in vita mia a un matrimonio cinese! E' stata una delle mie colleghe ad invitarmi alle nozze della "sorella", che poi abbiamo capito essere in realtà la cugina. Spesso i cinesi utilizzano i termini "fratello" e "sorella" per indicare cugini e cugine o addirittura amici, quindi mi capita di faticare nella comprensione della parentela. Prima di partecipare ero andata a googlare un po' per farmi una cultura sui matrimoni cinesi, ma viverlo in prima persona è tutta un'altra storia e mi ha fornito tante informazioni che avrei difficilmente trovato altrimenti. La cosa che in assoluto mi ha incuriosito e lasciato "sbalordita" è stato il fatto che la cerimonia si svolge direttamente dentro al ristorante! Sono stata invitata a presentarmi alle 8.30 a casa della sposa... un orario tosto vero? In Cina le prime nozze si celebrano al mattino mentre le seconde (terze, quarte...e così via!), si celebrano nel pomeriggio. 

Quello che accade nella casa della sposa è alquanto particolare: la sposa rimane tutto il tempo seduta sul letto in camera sua, senza scarpe, ricevendo le visite dei parenti e degli amici. Intanto in salotto gli invitati possono intrattenersi con una tazza di tè mentre due tavole imbandite aspettano l'arrivo dello sposo prima di essere intaccate! Improvvisamente fuori si sente una raffica di petardi che segnalano l'arrivo dello sposo... ed eccolo che sale di corsa per le scale e cerca di entrare, ma tutti i parenti tentano (ovviamente scherzando) di non farlo entrare! Una volta dentro, dopo aver consegnato di fretta qualche bustina rossa portafortuna ai bambini e diciamolo... anche a noi, si fionda a vedere la sposa e le infila le scarpette. Seguono una serie di foto di rito con la sposa con in mano una mela che simboleggia la pace e un cartoncino rosso e oro con il famoso carattere di doppia felicità ( shuāngxǐ), carattere che ritroveremo fuori dalla porta e ovunque nel ristorante! Tutto poi inzia a girare intorno al numero sei. Sei i piatti di spuntini sui tavolini, sei le persone che che staranno rispettivamente al tavolo dello sposo in salotto (tutti uomini) e a quello della sposa in camera (tutte donne). Per qualche istante si spizzicano salatini, fette di anguria e dolcetti al tè verde, e si scambia qualche chiacchiera con la sposa emozionata. Visto che volevano farci partecipi il più possibile delle loro tradizioni, Gigi ed io abbiamo avuto l'onore di rientrare fra le sei persone dei tavolini! Dopodichè che succede? Dopo aver consegnato le buste rosse con il regalo in denaro allo sposo (le famose 红包hóngbāo simili a quelle che si usano a Capodanno) che di solito consiste in  numeri fissi che portano fortuna (200 yuan per gli amici, 600 yuan o 800 yuan per i parenti, fino ad arrivare agli stessi numeri con uno 0 in più per i familiari più stretti), ecco che esce portandosi via la sposa. La mia collega ci ha raccontato che prima di andare al ristorante passeranno nella loro nuova casa dove ad aspettarli ci sono i genitori dello sposo.



Eccoci in strada, dove sei Mercedes nere smaglianti aspettano di portare gli invitati al ristorante! In realtà non basteranno per tutti... infatti noi due siamo stati caricati su un furgoncino molto spartano. Nel piazzale del ristorante una grande area di parcheggio è disseminata di scatole di petardi pronte per essere accese all'arrivo degli sposi ed appena si presenta la loro macchina ecco che scoppia il finimondo con tanto di nube di fumo grigio degna di un attentato. La cosa inquietante è che non ci si allontana nemmeno più di tanto dalla zona spari! Io sentivo i pezzetti di cartucce di carta che mi colpivano le gambe. Una volta entrati si apre davanti a noi un'enorme sala con al centro una passerella di vetro che porta a un palchetto, entrambi allestiti con drappi e composizioni floreali. La sensazione è quella di una location dal sentore kitsch e vagamente anni '80... che viene poi amplificata dalle storiche hit in stile Ghost che accompagneranno tutta la cerimonia! Gli invitati erano tantissimi: 300, esattamente dieci per tavolo! Così ci accomodiamo al nostro tavolo, ovviamente con la parte centrale girevole in vetro, e notiamo subito che sul tavolo sono a nostra disposizione tè appena preparato, arachidi, semi di girasole e... rullo di tamburi, un piattino pieno di sigarette eheh! Oltre a questo comfort food, ci sono una serie di belle scatoline rosse piene di caramelle, la classica "bomboniera" cinese!



Alle 10.58 inizia la cerimonia, perchè da come ci è stato detto è un orario che porta bene agli sposi... quindi ecco che calano le luci in sala e si illumina la passerella. Gli sposi passano sotto un arco di fiori e raggiungono il palco dove un allegro presentatore ci intratterrà per tutto il tempo! La percezione che ho avuto è proprio quella di un evento festoso, dove non c'è molto spazio per la spiritualità. Il che non è di per sé un male... è semplicemente molto diverso dal tipo di matrimonio a cui sono abituata. Gli sposi sono emozionati, ridono e seguono il ritmo incalzante della cerimonia sotto le battute del tizio col microfono. Dopo il fatidico sì, che in cinese è reso con "我愿意 wǒ yuànyì" gli sposi si abbracciano intensamente e più tardi si scambiano le fedi. Soltanto dopo quel momento si baceranno e tutti gli invitati conteranno lentamente fino a 10! Dopodichè i padri saliranno sul palco per un breve discorso augurale e seguirà un momento intriso di pietà filiale, dove gli sposi offrono ai propri genitori una tazza di tè e in cambio ricevono una sostanziosa busta rossa. Il fatto di essere tutti in sala con gli occhi sul palchetto illuminato, la musica di sottofondo e le battute simpatiche del presentatore danno proprio l'idea di assistere a uno spettacolo! Una volta che gli sposi scendono dal palco, ogni tavolo viene imbandito da tantissime prelibatezze di cui vorrei rendervi partecipi. Date un'occhiata a questo menù:



anatra laccata, stinco di maiale arrosto, gamberetti, cervo, orecchia di maiale tritata in gelatina, medusa, funghi neri muer, quattro grosse polpette di maiale (che non devono mancare ai matrimoni!), verdura col peperoncino, manzo con peperoncini verdi, sedano, rombo al vapore, capesante servite nella loro conchiglia, cetrioli di mare e germogli di bambù, biscottini, yam cinese con sciroppo al mirtillo, wandouhuang (un dolce a base di piselli bianchi, tuorlo d'uovo e zucchero), mais, riso alla cantonese, zuppa di anatra e funghi, insaccati, grossi mantou con impresso il carattere rosso della doppia felicità, tè al gelsomino, succo d'arancia e baijiu (il distillato superalcolico cinese).

Che ne pensate? Un bel banchetto vero? Probabilmente ve ne avevo già parlato, ma comunque vi ricordo che in Cina non esiste un ordine delle portate. Tutto viene servito contemporaneamente e messo sul vetro girevole, da cui ognuno può spizzicare a piacere! Quindi anche i sapori, dal dolce al salato, dall'agro al piccante, vengono mixati per un'esperienza gustativa davvero notevole. Dopo poco più di un'oretta dedicata al palato il mio vicino mi guarda dicendomi: "il matrimonio cinese è ormai concluso!". Non passa molto tempo infatti che gli invitati cominciano a prepararsi ad andarsene... tanto che alle 13 siamo già di ritorno a casa.



Un appuntino sull'abito della sposa. In Cina sono previsti tre abiti che la sposa indosserà in momenti differenti della giornata: il qipao, ovvero l'abito cinese tradizionale in seta, l'abito bianco in stile occidentale e infine un abitino rosso!

Spero di non avervi annoiato con questo racconto. Volevo appuntarmi più cose possibili per non dimenticare anche se sono sicura che qualcosa mi sia sfuggito. Ma sapete una cosa? A luglio si sposerà anche la collega che ci ha invitati e sono prontissima a fare il bis! 

mercoledì 1 maggio 2013

Fiori, cocco e passeggiate all'Antico Palazzo d'Estate




Dopo una tirata al lavoro di sette giorni (da lunedì a domenica scorsa) finalmente mi sto godendo qualche giorno di vacanza, esattamente da lunedì ad oggi, poiché in Cina per la Festa del Lavoro sono previsti tre giorni di ferie! Peccato che non sia tutto oro ciò che luccica... non ricordo se ve ne avevo già parlato, ma il concetto di ferie in terra cinese è relativo. I giorni di ferie infatti non sono "puliti" e in parte vanno recuperati lavorando nel fine settimana subito prima o dopo la settimana incriminata!! Quindi ogni qualvolta si parli di vacanze so già che il discorso settimana più weekend attaccato sia totalmente da escludere :( Lo scorso Capodanno Cinese avevo ricominciato a lavorare di venerdì fino al venerdì seguente, ben 8 giorni lavorativi di fila... che ingiustizia!

Sembra proprio che qui l'estate sia già iniziata... temperature sui 26 gradi e un bel sole caldo mi hanno fatto compagnia durante tutte queste tre giornate di libertà. Con Gigi ho passato i primi due giorni tra dolce far nulla e qualche passeggiata vicino a casa lungo un piccolo fiume costeggiato da alberi in fiore e pioppi con tutti i loro piumini... con il vento sembrava quasi nevicasse tanto da tenere gli occhi aperti a fatica! Visto che il caldo ci ha colti così alla sprovvista abbiamo fatto incetta di gelati, ghiaccioli e mochi gelato... Sapete quanto costa un mochi? 0.1 yuan... praticamente nemmeno 2 centesimi :) 

Oggi invece siamo stati al Parco dell'Antico Palazzo d'Estate di Pechino a goderci i fiori, le rovine e lunghe soste all'ombra dei salici piangenti: una giornata meravigliosamente serena. E' stato divertente spizzicare qualcosa nei mini banchetti di snack che nella bella stagione inondano i parchi cinesi e ho finito per innamorarmi del cocco fresco di Hainan, pronto per essere bucato ed assaporato con la cannuccia! L'acqua di cocco è qualcosa di incredibilmente dissetante e ci credete che in una noce ce ne sta quasi mezzo litro?






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