sabato 29 giugno 2013

Con amore dalla Cina: il mio nuovo giveaway!




Oggi ho una piccola sorpresa per tutte le mie lettrici (e lettori ^^). Come vi avevo già accennato, manca poco più di un mesetto alle ferie estive e al mio ritorno in Italia, così ho pensato che in valigia tra le mille cose potesse finire anche un regalino per voi! Avevo tante idee per la testa, l'artigianato cinese offre dei prodotti meravigliosi mentre la cucina tanti ingredienti introvabili in Italia... ma alla fine ho deciso di rendervi partecipi di una mia grande passione: il tè! 

Ho scelto con amore questa confezione di tè artistici del Fujian, una regione cinese famosa per le sua piantagioni... sapete di che si tratta? I tè artistici sono delle piccole opere d'arte realizzate a mano, hanno l'aspetto di palline verdi e una volta messe in infusione si aprono lasciando uscire i fiori che nascondono al loro interno, sprigionando un aroma delicato e floreale. La confezione in questione contiene nove piccole scatoline, ognuna con dei fiori diversi (c'è il gelsomino, l'osmanto, il giglio...) per un'esperienza nuova ad ogni infusione e non annoiarvi mai. Che ne pensate? A me piace moltissimo :)

Per partecipare al giveaway basta essere residenti in Italia e seguire queste due regole semplicissime attraverso il modulino Rafflecopter che trovate qui sotto:

seguirmi con Google Friend Connect

e se vi va lasciatemi un messaggino con scritto qual è il vostro tè preferito :)

[01/07/2013 ho sistemato le regole per semplificare ^^]

Il giveaway inizia oggi e finisce il 31 luglio... spedirò il premio al vincitore a metà agosto, non appena rientrerò in Italia. Buona fortuna!




giovedì 27 giugno 2013

E anche giugno sta per finire!

In qualche modo anche giugno sta per finire... e con esso anche il periodo di lezione ufficiale. In Cina molti kindergarten sono aperti tutto l'anno, dodici mesi su dodici. Ogni anno ci sono due quadrimestri in cui si fa lezione seguendo un programma ben definito e alla fine dei quali va concluso il libro di testo. Ogni quadrimestre è seguito da due mesi in cui il numero di bambini che frequentano è decisamente inferiore alla media e corrispondono con gennaio-febbraio (periodo del Capodanno Cinese) e luglio-agosto. Quindi tra qualche giorno spero di ripartire con un mese più tranquillo, anche se a dire il vero non mi è ancora stato comunicato di che cosa mi dovrò occupare! Spero sia come la volta scorsa, ovvero lezioni informali con la possibilità di organizzare tanti giochi divertenti.

Giugno si è portato con sé anche una serie di questioni che sono capitate una dietro l'altra e che mi hanno provocato un po' di stress mentale, come il rinnovo del visto, il pagamento della bolletta dell'acqua (detto così fa ridere!) e l'organizzazione di un bel viaggio di 17 giorni per i genitori del mio ragazzo che verranno a farci visita ad agosto! Ma procediamo con ordine: il visto dovrebbe consistere soltanto nella scocciatura di dover andare in agenzia, police security bureau, di nuovo in agenzia e poi all'ufficio di polizia locale, ma si sa... se i documenti non sono perfetti (e la segretaria del kindergarten, Goufei, ne sa qualcosa...) di certo non può andare tutto liscio come l'olio!! Punto due: la bolletta dell'acqua, che tra l'altro non avevo mai pagato sino ad ora (qualcuno mi aveva detto che spettava a me pagarla? No!). Fatto sta che un bel sabato pomeriggio suonano alla porta, e se suonano quando non aspetti visite è sempre un brutto segnale (gas, elettricità, promozioni e blablabla). Insomma, apro la porta e una signora mi si infila in casa per controllare il contatore dell'acqua. Ormai non trovo più nulla di strano in questa pratica, gli operatori fanno tutti così e poi le case cinesi di ogni quartiere sono fatte tutte nello stesso identico modo, quindi i contatori si trovano sempre nello stesso angolino. Cosa strana però, mi è stato chiesto di saldare subito il conto che ammontava sui 70 euro (per 7 mesi)... e ho così scoperto che se l'elettricità per i nostri standard è regalata (in 7 mesi ho speso più o meno 40 euro), l'acqua per la sua scarsità è più salata :) Ma non è questo il problema ovviamente... dopo aver mostrato lo scontrino a Goufei, questa sosteneva di non aver mai visto tal tipo di ricevuta e dubitava sulla veridicità della stessa!! Ma come?? Va bè, sono rimasta un paio di giorni con il pensiero di essere stata abbindolata coma una povera scema occidentale, leggendo su internet racconti di grande fregature, ma dopo aver ipersollecitato Goufei a fare qualche telefonata ne sono uscita vincente! Tutto in regola :)

Il terzo punto è l'arrivo dei genitori del mio ragazzo e l'organizzazione di un viaggio a regola d'arte. A parte il fatto che sia stata un'operazione impegnativa, ero molto felice di decidere le città che avremmo visto insieme e i particolari di un viaggio che mi aspetto sia tanto entusiasmante! Dovendo però pagare parecchie cose online anche su siti internazionali o cinesi dove la mia carta ICBC Money Link (una prepagatina cinese comodissima per la vita di tutti i giorni ma spesso non accettata online) mi sono girate le scatole in banca quando nel tentativo di fare una nuova prepagata a doppia valuta che a detta loro "doveva" fare proprio a caso mio, mi hanno fatto tornare nella stessa sede per ben tre volte e poi mandata a Pechino nel centro dedicato alle carte... dove però cos'ho scoperto? Che non era buona nè per i pagamenti online né tanto meno per essere collegata a Paypal! Eeeh... quanta pazienza, soprattutto dopo aver scoperto che in alternativa, per aprire un conto con una carta di credito seria era necessario un mese dalla richiesta. Ma tra un mese dovrei partire eheh ^.^ Mi faceva piangere l'idea di avere soldi a disposizione e non sapere come usarli per pagare online. Ma dalla disperazione vengono le grandi idee... e così visto che sono in Cina perché non stare al gioco? Se invece di Ebay c'è Taobao, se invece di Youtube c'è Youku, se invece di MSN c'è QQ... allora se non c'è Paypal c'è Alipay! God bless Alipay per avermi permesso di pagare tutto!

Ecco, così mi sono sfogata, ma non siete curiosi di sapere la meta di questo viaggio?

martedì 25 giugno 2013

Seguitemi con Bloglovin'!


L'incertezza su ciò che accadrà con la scomparsa di Google Friend Connect mi ha convinta a fare ciò che tutte le blogger stanno facendo in questi giorni... correre ai ripari! ^.^

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sabato 22 giugno 2013

In viaggio ad Hangzhou #1



Hangzhou è una città meravigliosa e la ritengo una delle città cinesi più belle visitate fino ad ora. Sarà per il fascino del suo lago dell'Ovest avvolto da una nebbiolina eterea e per i sentieri sulle colline che vi si affacciano, in cui ogni passo apre nuovi scorci emozionanti per gli occhi e per il cuore... ma quattro giorni non mi sono bastati per nulla. Mi accorgo di quanto viaggiare sia per me una priorità, non vorrei mai restare ferma e il fatto che io sia qui in Cina per tutti questi mesi mi motiva a cercare di scoprire sempre più posti di cui possa innamorarmi. Anche se sono in super ritardo (ci sono stata a febbraio durante il Capodanno Cinese) vi racconto un po' com'è andato questo viaggio!

Giorno 1:

Partenza! Per motivi logistico/finanziari il volo Beijing-Hangzhou era previsto per le 10.55 del primo giorno del nuovo anno cinese. A una notte di bombardamenti e poco sonno, è seguita un'alzataccia alle 5 di mattina per riuscire a prendere il primo autobus per Beijing. Non immaginavo ci fosse così tanta gente che si svegliasse quel giorno e a quell'ora... ma in molti palazzi, oltre alle lanterne rosse accese, incominciavano ad illuminarsi anche parecchie finestrelle. Così ci siamo incamminati in mezzo a un cimitero di carta rossa e residui bellici alla fermata del bus e nel giro di un po' d'orette, tra trasbordi-volo-navette, eccoci nel centro di Hangzhou, scoprendo con tanta soddisfazione che il nostro ostello era proprio in una traversa della via più antica di Hangzhou: Qinghefang. Viuzza animatissima in cui tra negozietti caratteristici e cianfrusaglie di poco valore, folla, profumi e tanta acquolina mi è subito venuta voglia di fare qualche assaggio! Passo dopo passo e affidandomi all'ottimo orientamento di Gigi, abbiamo raggiunto il Lago dell'Ovest, giusto in tempo per godere del tramonto che scendeva piano piano sulle sue acque calme e per farci un'idea di tutto ciò che si apriva alla nostra vista, tra cui la Collina della Roccia Preziosa e la sua Pagoda Baochu.

Giorno 2:

Partiamo dal presupposto che non abbia mai camminato così tanto in vita mia! Ad Hangzhou la metropolitana c'è, ma a fini "turistici” serve davvero a poco... ed è molto meglio affidarsi ai propri piedi e ai taxi. Abbiamo dedicato la mattinata ad avventurarci sulla Collina della Roccia Preziosa, dove svetta la Pagoda Baochu. Bambù fitti fitti e una vegetazione umida e rigogliosa ci hanno accompagnati lungo un sali-scendi di sentieri, tra rocce e grotte con altari buddisti, una vista magnifica sul lago e una visita al Tempio Taoista Baopu, poco frequentato e completamente integrato con la natura della collina. Sulla via del tempio abbiamo incontrato un cagnolino pechinese che ha finito per farci strada verso l'ingresso del tempio, per poi infilarsi in una sala dagli amici monaci. E' raro riuscire a visitare un tempio cinese e percepirne l'aura di spiritualità che lo pervade, la folla a volte è davvero così pressante anche solo per riuscire a muoversi liberamente, ma in questo tempio oltre a noi c'erano soltanto una decina di fedeli, e ci siamo fermati a lungo ad osservare la neve che sgocciolava dai tetti rompendo il silenzio, i primi boccioli rosa pronti a fiorire e il ritmo quotidiano della vita nel tempio. Altra storia è stata la visita al tempio Lingyin nel pomeriggio: affollatissimo e un po' troppo rumoroso. Nonostante ciò, si tratta di un tempio davvero d'impatto che si inserisce in un contesto di tre templi buddisti costruiti in collina. Il sentiero da percorrere per raggiungere l'entrata costeggia un piccolo fiume e una collina che si dice sia stata magicamente trasportata dall'India. Il perché lo si capisce guardando le statue di divinità buddiste inserite in piccole nicchie di roccia lungo le sue pendici, che sembrano quasi mimetizzarsi nella natura verdissima, tra cui il famoso Budda che ride. Cercando di seguire quel sentiero sdrucciolevole si ha davvero la sensazione di trovarsi da tutt'altra parte come un flash spazio-temporale. Folgorati da una fame pazzesca, visto che avevamo tralasciato il pranzo per sfruttare al meglio il tempo, abbiamo trovato un po' di pace sostando lungo il fiume con una pannocchia al vapore e qualche uovo cotto nel tè, due snack davvero amati dai cinesi. Dopo cena, abbiamo deciso di chiudere la giornata con una lunga passeggiata lungo il Lago che col favore del buio godeva di un'illuminazione decisamente suggestiva!

Giorno 3:

Il Longjing è in assoluto uno dei tè cinesi più famosi e viene coltivato proprio sulle colline di Hangzhou. Io lo amo particolarmente per il suo sapore dolce e tondo, e il suo profumo che ricorda le castagne... e non potevo perdermi l'occasione di andare a vedere le piantagioni di tè. Eccoci così su un piccolo bus che nel giro di un'oretta ci ha portati sulle colline e al Museo del Tè Cinese, l'unico museo cinese dedicato al tè. Oltre ad alcune sale in cui viene illustrata la lavorazione del tè e tutte le tipologie di tè cinesi, questo museo è immerso in 3,7 ettari di terra in cui si può passeggiare liberamente tra le piante di tè. Quella mattina era leggermente piovoso e una fitta nebbiolina avvolgeva la piantagione verdissima e umida... una condizione perfetta per godere del paesaggio. Dopo il museo abbiamo deciso di fare una passeggiata nel villaggio Longjing ma con un po' di disappunto visto che ovunque la gente del posto tentava di abbordarci per una degustazione unica, si fa per dire, di Longjing. Con tanto tempo a disposizione l'area del Longjing permette di avventurarsi e fare hiking sulle colline, e ammetto sia stato proprio un peccato dover abbandonarne l'idea per via del tempo risicato. Nel tardo pomeriggio infatti ci aspettava la visita del tempio Jingci, dedicato al buddhismo zen e un'ultima passeggiata sulle sponde del lago per trattenere un po' di bellezza prima del definitivo addio del giorno dopo.

Giorno 4:

Ed è già tempo di rientrare a Pechino, salutare questa splendida città dello Zhejiang e il suo clima gradevole, carichi di felicità e con la speranza che un giorno ci sarà l'occasione di tornare!

Vi do l'appuntamento al prossimo post, dedicato a un'Hangzhou gastronomica :)


Tramonto sul Lago dell'Ovest

Qinghefang

Tempio taoista Baopu

Tempio taoista Baopu

Pagoda Baochu

Grotta buddista sulla Collina della Roccia Preziosa

Tempio Lingyin

Tempio Lingyin

In una traversa di Qinghefang

Tempio Jingci

Piantagioni di tè Longjing




mercoledì 12 giugno 2013

La Festa delle Barche Drago e i dolcetti tipici: gli zongzi


Dopo una settimana lavorativa che si è conclusa domenica sera mi sto finalmente godendo un po' di meritata vacanza. Questo in effetti è già il terzo e ultimo giorno di relax totale ed è anche il giorno esatto in cui cade la Festa delle Barche Drago. In questa occasione nei maggiori fiumi cinesi si organizzano delle gare con meravigliose barche a forma di drago e si consumano dei dolcetti a base di riso glutinoso chiamati 粽子zòngzi. Non avendo un grande fiume, Pechino purtroppo non ospita regate e quindi non sono riuscita ad assistere a nessun festeggiamento sull'acqua. In compenso gli zongzi hanno inondato supermercati e negozietti da un mese intero e ho potuto fare diversi assaggi! Ma che cosa sono gli zongzi? Si tratta di fagottini di riso glutinoso avvolti da foglie di bambù e dal ripieno di diversi sapori (giuggiole, arachidi, fagioli rossi, otto tesori, carne di maiale e tanto altro ancora), da cuocere al vapore.

Qualche giorno fa ne avevo presi un paio, uno alle giuggiole e uno alle arachidi, in un banchetto che li cuoceva al momento (li vedete sopra). L'assaggio però non mi ha troppo entusiasmato perché non riuscivo a smaltire la massa di riso glutinoso, essendo appiccicosa e vagamente insapore, e ho così preferito spezzarlo a metà e mangiarne soltanto il ripieno :)

Domenica seria invece il proprietario del kindergarten ha regalato ad ogni insegnante una confezione di zongzi congelati. Gigi ed io abbiamo ricevuto quelli alle giuggiole candite e i babao zongzi, ovvero gli zongzi agli otto tesori. Non li abbiamo ancora provati ma forse stasera ne assaggeremo uno per tipo!


Volevo raccontarvi le origini di questa festa ma non aveva senso parafrasare Wikipedia (siete d'accordo no?), quindi vi riporto direttamente qui il passo che ne racconta l'origine leggendaria:

"La Festa delle Barche Drago ebbe origine nell'antica Cina. Una concezione tradizionale sostiene che la festa commemori l'alto funzionario e poeta patriottico Qu Yuan (ca. 340 a.C.-278 a.C.) dell'antico stato di Chu (periodo dei Regni Combattenti). Qu Yuan si suicidò annegandosi nel fiume Miluo perché aveva scoperto che Chu, la sua amata patria, era stata sconfitta in una battaglia vitale contro lo stato rivale di Qin, perdendo così da quel momento la propria indipendenza. Gli abitanti del luogo, sapendo che era un uomo buono, si precipitarono a salvarlo remando a tutta forza a bordo di lunghe e strette canoe chiamate barche drago. Per impedire ai pesci di divorarne il corpo, inoltre, essi gettarono loro del cibo e tentarono di allontanarli spaventandoli con il suono dei tamburi e con il rumore dei remi sbattuti in acqua. Da questi eventi sarebbe quindi nata la tradizione della festa, che prevede la corsa delle barche drago, accompagnate da gong e tamburi, in ricordo della tragica sorte di Qu Yuan. Durante la festa, inoltre, si consumano involtini di riso chiamati zongzi, che simboleggiano il cibo gettato in acqua per nutrire i pesci."

Una collega mi raccontava che i bambini amano ricordare questa leggenda lanciando gli zongzi nel fiume. Se il mio secondo assaggio di zongzi dovesse fallire miseramente, credo che potrei correre al fiumiciattolo che scorre vicino casa e rifarmi alla tradizione cinese :)


venerdì 7 giugno 2013

Una domenica fuori porta a Shidu e la cucina contadina dei nóngjiāyuàn


Più o meno un mesetto fa Gigi ed io siamo stati invitati dai genitori di Sarah (una bambina del kindergarten) ad andare a 十渡 Shidu, una località famosa dal punto di vista naturalistico poiché si trova tra fiume e montagne, raggiungibile con un paio d'orette d'auto da qui e diciamo tre dalla capitale. Il nome Shidu letteralmente significa 10 attraversamenti, proprio il numero dei ponti che attraversano il fiume Juma prima di arrivarci. A dire la verità noi ci siamo fermati al nono attraversamento, Jiudu. Avevo davvero grandi aspettative perché sbirciando le foto su internet mi sembrava proprio un posto fantastico, ma una volta arrivati l'entusiasmo mi si è smorzato un pochino. Sarà che piovendo quasi esclusivamente in estate il fiume in alcune parti era in secca, sarà per tutti i lavori in corso dentro e fuori il letto del fiume, l'urbanizzazione estesa o magari perché era Jiudu invece di Shidu... sicuramente tutti questi elementi ne hanno diminuito il fascino, ma ci voglio assolutamente tornare in estate (al vero Shidu però).


Una volta arrivati i genitori di Sarah ci hanno fatto fare una passeggiata a cavallo lungo la valletta di un fiumiciattolo: alzando lo sguardo sulle montagne, che nonostante l'aridità erano colorate da macchie di alberi in fiore, si scorgevano dei sentieri che probabilmente avrebbero aperto l'orizzonte a paesaggi più selvaggi, meno a portata di mano... chissà se un giorno avrò l'occasione di farci trekking! Non lontano dalla valletta c'era un piccolo laghetto dove si potevano affittare delle zattere di bambù e ovviamente ci hanno portato pure lì! Gigi ha preso subito il comando della lunga canna di bambù che faceva da remo e così, dopo esserci impacciatamente girati su noi stessi per un paio di volte, ci siamo finalmente messi a vagare per le acque basse del lago. Una volta tornati sulla terra ferma, ci siamo accorti con sgomento che erano arrivati pure i nonni, zia e cugina di Sarah! Insomma, ci avevano invitato ad un'uscita in famiglia! Subito sono iniziati i preparativi per il barbecue a base di spiedini di agnello, mantou (panini al vapore) a fette, alette di pollo, cipollotto fresco e molto altro ancora. Tutti erano molto gentili con noi... lo ripeterò un'infinità di volte che quando i cinesi invitano non fanno mancare assolutamente nulla. E, pratica ormai del tutto estranea a noi italiani, chi ospita pagherà tutto per te e rifiuterà nel modo più assoluto qualsiasi cosa tu voglia offrire in cambio.


Cucinare e pranzare all'aria aperta è stato divertente, e poi devo dire che il barbecue cinese mi piace davvero tanto, soprattutto per il tipo di spezie usate (anice, peperoncino, cumino...). Non so come sia stato possibile ma fino a quel momento non avevo mai assaggiato i 馒头 mántou arrostiti... che grave mancanza soprattutto se penso che ora, insieme alle 烧饼 shāobǐng (delle focaccine ricoperte di semi di sesamo), sono diventati la mia scelta prediletta quando vado a mangiare gli spiedini. Dopo un secondo giretto in zattera post pranzo, pensavo fosse davvero arrivato il momento di tornare a casa... e invece no, con cinque minuti di macchina siamo arrivati ai cancelli della funivia che ci avrebbe portati in cima alla montagna! Mi emoziona sempre la funivia perché l'altezza mi fa senso ma al tempo stesso mi piace osservare il mondo dall'alto... però mai mi sarei aspettata che a destinazione ci fosse un mini lunapark con tanto di autoscontri! Ma che sensibilità è questa? :D C'era anche il trampolino di lancio per il bungee jumping (solo 20 euro) e una coppia giovanissima che si lanciava nel vuoto stretta in un abbraccio.


Una volta ridiscesi, siamo saliti in macchina finalmente in direzione casa... ero così stanca che mi sono assopita sul sedile posteriore risvegliata soltanto dalla parola “tofu” che riecheggiava in modo malefico nella mia testa. Parlare di tofu a quell'ora, le 17, poteva dire soltanto una cosa... che avremmo cenato insieme! Infatti ecco che nel giro di venti minuti ci siamo fermati in un posto in mezzo alla campagna, che poi ho scoperto essere un 农家院 nóngjiāyuàn (una specie di agriturismo per così dire) dove si può gustare la cucina contadina tradizionale di Pechino. Dopo essermi sgranchita le gambe ho preso posto in una saletta fredda e spoglia, intorno al classico tavolo cinese con il suo vetro girevole, sul quale nel giro di pochi minuti hanno fatto la loro comparsa una marea di portate dagli ingredienti semplici e poveri, ma preparati in modo gustoso con i sapori della tradizione contadina cinese.


Al centro della tavola spiccava un grosso piatto di ossa di maiale arrostite pronte per essere rosicchiate, seguivano poi un mix di tuberi al vapore (patate gialle, patate dolci e taro), tofu preparato in vari modi, gelatina di bacche di biancospino, un grosso pesce cotto al vapore, verdure saltate, insaccati e per finire una zuppiera piena di 粥 zhōu (un porridge dal sapore molto delicato che i cinesi amano bere a colazione e a cena). Mentre gli uomini brindavano con il baijiu, l'altra bevanda presente sul tavolo era il latte di soia caldo, accompagnato da un piattino di zucchero da aggiungere a piacere. Mi era già capitato diverse volte di assaggiare il latte di soia caldo servito in Cina... lasciate perdere il sapore ammiccante di quelli del Naturasì, il sapore è così amaro e leguminoso da storcere la bocca! Fuori il sole incominciava a tramontare e prima di ripartire ho fatto due passi nel cortile con Gigi in cerca del bagno, passando davanti all'entrata posteriore della cucina fatiscente (ma oramai chi ci fa più caso al livello di pulizia delle cucine cinesi?) e a mucchi di terra tra cui comparivano dei cagnolini tutti sporchi intenti a contendersi qualche osso, mentre qualche raffica di vento smuoveva una marea di bandierine rosse. Ed è così che finisce questa lunghissima giornata vissuta alla cinese... ci risentiamo al prossimo racconto!





domenica 2 giugno 2013

Passato, presente e futuro (?)


Facciamo il punto della situazione. Ormai mi trovo in Cina da parecchi mesi e durante questo lungo arco di tempo mi è capitato un po' di tutto, da splendidi momenti in cui mi sono sentita davvero "viva", entusiasmo a mille, viaggi indimenticabili, scoperte bizzarre e la nascita di nuove inaspettate amicizie, a giornate un po' più buie dettate dalla malinconia e dalla nostalgia di casa, dalla difficoltà nella comunicazione e dall'inevitabile percezione di piccoli problemi come grossi macigni, e ancora dal lavoro... perché avere a che fare con un esercito di bambini che non parlano la tua lingua e pensano che la lezione di inglese sia l'ora della libertà e del casino mentre nella tua testa si affaccia il pensiero che alla fine del mese devono aver assolutamente imparato tutte le lezioni non è del tutto rassicurante! Come vi avevo accennato nel post precedente agosto sarà il mese del ritorno... ma, rullo di tamburi, dopo un mesetto di pacchia assoluta a settembre ritornerò qui! 

Quali sono le mie prospettive per il futuro? Per ora c'è una nebbiolina sottile che non mi fa vedere molto chiaro... anche la scelta di iniziare un nuovo anno scolastico nel kindergarten è stata piuttosto dura e ha richiesto non poche riflessioni. Ho sempre desiderato farmi una lunga esperienza in Oriente e sono davvero felice di esserci riuscita, di aver fatto le valigie in men che non si dica ed essermi imbarcata su un volo per la Cina senza troppa esitazione. E se quest'anno sono riuscita a stare così bene è anche grazie al fatto che non ero sola e che il mio ragazzo, pur di stare con me, ha deciso di seguirmi in questa pazza esperienza. L'esserci ritrovati dall'altra parte del mondo ad affrontare ogni nuova giornata insieme ha saldato ancora di più il nostro legame e, se non ci siamo scannati fino ad ora, direi che ormai siamo più o meno a prova di tutto! Il mio punto debole però è la famiglia, dentro al mio cuore sento che è una cosa troppo importante per me tanto che non riuscirei mai ad immaginare un futuro perennemente lontano dai miei affetti. Non riuscirei a stare per sempre qui per il solo fatto che non potrei mai arrendermi all'idea di non vedere mai mamma, papà, mio fratello, Fede... e tutti gli altri, cagnoloni compresi! Però a dire il vero vivere qui, nonostante alcune difficoltà, mi piace. Finalmente ho la mia routine e soprattutto ho uno stipendio che mi permette di fare tante cose tra cui viaggiare, concedermi tanti sfizietti (da stagista a Milano vivevo con 400 euro al mese, con cui dovevo pagarmi anche un affitto... si può chiamare vita?) e mettere anche qualcosina da parte, visto che fare la formichina non fa mai male. Per tutte queste cose, più l'incertezza della situazione lavorativa in Italia e il desiderio di migliorare ancora un po' il mio cinese, Gigi ed io abbiamo deciso di rimanere per un altro semestre, fino al prossimo Capodanno Cinese (rientro finale previsto per febbraio 2014!) 

Ringrazio tutti i lettori che in questi mesi mi hanno fatto compagnia e spesso sorridere commentando le mie storie... e vi saluto dicendo che c'è ancora tanto tanto da scrivere ♥

sabato 1 giugno 2013

六一节, la Giornata Internazionale dei Bambini


Oggi in Cina si festeggia la Giornata Internazionale dei Bambini, conosciuta anche semplicemente come 六一节liùyī jié (festa del 1°giugno). In questa occasione i kindergarten preparano delle attività divertenti, piccoli spettacoli di ballo o di canto, e dei regalini per i bambini. Visto che quest'anno è caduta di sabato, il mio kindergarten l'ha festeggiata ieri con una serie di laboratori (lavoretti in fimo, creazione di vestitini, disegno con la sabbia colorata) e molte altre attività simpatiche da condividere con i genitori. Il clima era proprio quello di una festa di fine anno scolastico... a mezzogiorno poi i bambini sono tornati a casa con i genitori e a noi maestre è stato preparato un pranzo speciale con tanto di spiedini e una serie di giochi da fare nel pomeriggio. Qualcuno mi aveva anticipato che si sarebbe trattato di uno "sport party", ma in realtà si è rivelato un pomeriggio a base di giochi/intrattenimento un po' vintage a base di un mix di forza fisica, agilità e attenzione. Questo però non significa che non sia stato divertente... anzi! Giusto per farvi un'idea c'era il salto con la corda durante il quale si dovevano risolvere una serie di semplici operazioni matematiche. Speravo davvero non mi chiamassero perché con la corda sono una schiappa... per di più le ragazze cinesi sono decisamente più preparate a livello fisico rispetto agli italiani e saltavano quasi tutte perfettamente a piedi uniti con leggerezza. Questo perché a scuola le ore di educazione fisica sono lezione a tutti gli effetti (spesso vedo i ragazzi marciare e fare esercizi coordinatissimi nel cortile della scuola media vicino casa)... altro che cazzeggio nelle retrovie della palestra :D Ma per fortuna l'ho scampata! Mi voglio però vantare dell'impresa vincente in un gioco sullo stile del tiro alla fune. In questo caso la fune veniva legata in vita a me e alla mia sfidante (la mia collega del pomeriggio che oltretutto pesa più o meno quanto me e ciò ha reso la sfida più tosta) e la prima che sarebbe riuscita ad addentare la propria mela piazzata su un tavolino a tre metri di distanza avrebbe vinto. Con uno sforzo che mi è costato dolore e la comparsa di una bella serie di lividi, ce l'ho fatta hihi! Alla fine di ogni gioco c'era poi una serie di regalini per le vincitrici e Gigi ed io abbiamo racimolato un piccolo bottino di asciugamanini e porta tessere. Devo dire che in fin dei conti mi è piaciuto ed è stato un momento importante per sciogliere tensioni e stress accumulati durante la settimana, anche perché con questo caldo opprimente (massime sempre sopra i 30 gradi) andare al lavoro diventa una tortura e la pazienza è al minimo... Ma il pensiero che debba resistere per soli altri due mesi mi dà la forza di tenere duro! Non ve l'ho ancora detto vero?? Ad agosto torno a casa! 




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